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La pirkka?

La pirkka è filo di carta a base di cellulosa di abete. Si può tessere, lavorare a ferri o ad uncinetto; è ideale per creare fiori, ghirlande, complementi d’arredo, essendo anche lavabile fino a 40 gradi, non scolorisce al sole ed è atossica.

Ci troviamo di fronte a un materiale completamente naturale dalle mille sfumature di colore e di semplice utilizzo; in molte scule materne ed elementari è adottato per le attività manuali dei bambini. Il filo, arrotolato su se stesso, si trova in commercio sotto forma di matasse da 15 o 45 m.

Esistono in commercio tre tipi di carta pirkka:

filo ritorto sfumato sottile

filo di carta piatto senza sfumature

filo di carta ritorto a quattro capi detto “vite”.

Filo ritorto sfumato la sua cellulosa viene prima tinta di bianco, poi allungata, arrotolata e quindi tinta nuovamente con il con il colore definitivo. Srotolandolo otterrete una fettuccia larga circa 2 centimetri. Con il filo sfumato si possono realizzare vari tipi di fiori, ciuffi colorati, basi per festoni e ghirlande, tralci fiori.

Filo piatto a differenza degli altri, è caratterizzato dall’assenza di sfumature, poiché è tinto aperto. E’ il più indicato per essere tessuto, infatti, con questo si possono confezionare tende, tappetti, tovagliette, cappelli e anche borse. Con la tessitura il filo piatto, è il più indicato per tale lavorazione.

Filo vite è composto da 4 capi, è tinto su base bianca o écru ed  ritorto. Esiste monocolore e bicolore. Quest’ultimo si ottiene con 2 fili su base bianca e 2 su base écru. Srotolandolo otterrete una fettuccia larga circa 5 centimetri. Il filo vite si presta alla creazione di vari elementi d’arredamento quali paralumi, tende, cesti, sottopiatti. Assemblando le fettucce con cuciture a macchina si possono realizzare originali arazzi e vari tipi di fiori.

 

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