40 Settimane di Gestazione

21 – Ventunesima settimana di gravidanza

21 settimane

Nella ventunesima settimana, la futura mamma sta per terminare il quinto mese di gravidanza e, in linea di massima, si gode il periodo più tranquillo di tutti i 9 mesi, considerando che l’appetito è tornato normale, nausee mattutine ed acidità sono praticamente svanite e la pancia si sta dolcemente ingrossando sempre più, con tanti piacevoli (a volte anche un po’ troppo irruenti!) movimenti del suo piccolo.

Cosa cambia nella mamma

Anche in questi giorni, nella futura mamma prosegue il cambiamento corporeo come già nella precedente settimana, con l’apparizione di qualche macchia scura sulla pelle, specialmente del viso e del collo (cloasma), frequenti stiramenti di muscoli e legamenti, a causa dell’utero in continua crescita, lo spostamento del centro di gravità, che può portare a leggere e controllabili perdite di equilibrio e, soprattutto, l’aumento continuo del pancione e, di conseguenza, del peso in generale, che potrebbe già essere di qualche kg ulteriore (6/7 dall’inizio). In bella evidenza, anche, l’ombelico estrofletto, dovuto alla tensione della pelle dell’addome. Può anche verificarsi la fuoriuscita dai capezzoli di un liquido giallognolo, abbastanza denso, chiamato colostro, praticamente una prova del futuro allattamento.

Si consiglia un controllo più frequente del precedente periodo della pressione arteriosa in quanto, se si rilevasse troppo alta, tale da poterla considerare “ipertensione gestionale”, potrebbe influire negativamente sul benessere di mamma e bambino. Altro alert è rappresentato da eventuali frequenti emicranie, o disturbi visivi, nonché il ripresentarsi di nausea e vomito: in questo caso potremmo parlare di gestosi, una condizione che può succedere in queste settimane, correlata all’aumento della pressione sanguigna e delle proteine nelle urine della gestante.

Dolori pancia e basso ventre

Una delle manifestazioni che maggiormente preoccupa le mamme in attesa è il mal di pancia o, ancor peggio, i dolori al basso ventre. In realtà, molto spesso, anche nel secondo trimestre, non c’è motivo di allarmarsi troppo se compaiono questi disturbi, poiché, per esempio, potrebbero essere avvertiti anche semplicemente dopo essere state sedute per lungo tempo, oppure quando si cambia posizione di scatto, dopo una camminata prolungata o dei colpi di tosse particolarmente intensi. Possono dipendere dai legamenti che sostengono l’utero nel bacino, i quali, in queste settimane (ma, fondamentalmente, un po’ in tutto il periodo di gestazione), cambiano conformazione per sostenerlo al meglio.

Peraltro, un disturbo, fastidioso, certo, ma abbastanza comune, che di solito insorge proprio verso la ventesima/ventiduesima settimana, è la colica renale, che provoca crampi al ventre, manifestandosi con dolori che possono coinvolgere anche schiena e inguine. Le fitte, purtroppo a volte piuttosto intense, sono seguite quasi subito da momenti di calma in cui cessano all’improvviso. Può essere sufficiente assumere un antispastico, ma, mi raccomando, bisogna sempre avvisare il ginecologo e mai prendere farmaci di testa propria.

Come cresce il bambino?

Da questa ventunesima settimana, la crescita del feto, in linea i massima, rallenta un po’, anche se i suoi organi interni continuano a “maturare”, per esempio facendo pratica con la deglutizione, così come con la suzione e la produzione di urina. Non ingoia più il liquido amniotico solo per far funzionare il suo sistema digestivo, ricordando che la fonte principale del suo nutrimento resta la placenta, ma ne assorbe anche i principi essenziali per aumentare la sua energia. Anche per quanto riguarda la produzione delle cellule ematiche, il midollo osseo prende il posto di fegato e milza.

Il bebè, in questi giorni, può raggiungere il peso indicativo di 350 gr, per una lunghezza di cm 27/29. Sta producendo del grasso, anche se le sue sembianze non sono ancora così dolci e paffutelle come lo vedremo alla nascita.

Movimenti del feto

In questa ventunesima settimana, così come aveva iniziato già nella precedente, l’attività motoria del feto diventa ancora più intensa, tanto che è difficile, a volte, per la mamma, riposare tranquilla poiché, all’improvviso, sono percepibili movimenti anche molto veloci e frequenti, capaci di sorprendere, pur se sempre in maniera piacevole.

E’ stato dimostrato che i bambini particolarmente attivi in utero saranno poi più vivaci anche durante la loro infanzia: in pratica, il movimento del feto corrisponde già a una dimostrazione di carattere, la cui regola generale, che lo studio ha rivelato valida soprattutto per i maschietti, mostra che un feto maggiormente dinamico diventerà un bambino addirittura più socievole e predisposto al gioco. Nessun allarmismo se la mamma, in certi momenti, non sente i movimenti: può voler significare che il piccolo nel suo grembo è particolarmente tranquillo ma, in ogni caso, è sempre il medico a decidere come comprendere al meglio la soluzione e fugare ogni dubbio.

L’ecografica

Nella gravidanza gemellare

In caso i bebè in attesa siano più di uno, in questa 21esima settimana i piccoli possono già pesare intorno al mezzo kg, con evidente accumulo di peso ulteriore anche per la futura mamma che, in seguito a questo, potrebbe essere più soggetta a dolorosi crampi in questa fase, al ventre ma anche alle gambe. Ciò è dovuto al fatto che i gemelli possono essere piuttosto avidi di minerali necessari per il loro nutrimento e, in conseguenza, la gestante potrebbe rilevare una carenza di calcio. Ancora una volta, sarà il medico a dover intervenire, per la soluzione utile a mamma e bambini.

Inoltre, potrebbe essere che si realizzino degli accumuli di liquidi, tali da causare gonfiori e edemi piuttosto comuni in una gravidanza gemellare, sino a provocare anche la sindrome del tunnel carpale, vale a dire una sensazione di insensibilità e/o intenso prurito sui palmi delle mani e lungo le dita, causata da una notevole compressione di ossa e nervi. Può essere utile, per attenuarla, riposarsi il più possibile e a bere molta acqua, con la consapevolezza che tali sintomi se ne andranno senza dubbio dopo il parto.

Esame morfologico

L’ecografia morfologica è, indubbiamente, uno degli esami prenatali più importanti a cui la donna in attesa deve sottoporsi. Con questo test, indolore e assolutamente tranquillo anche dal punto di vista dell’esecuzione, è possibile controllare la salute del feto, ed aiuta ad individuare eventuali malformazioni proprio “morfologiche”, cioè indagando ed illustrando i dettagli del futuro nascituro, per comprendere se tutto procede secondo la norma nella sua formazione.

Si esegue tra la 20esima e la 22esima settimana, sia perché in questo periodo sono ben visibili le caratteristiche del feto, verificabili grazie al controllo del rapporto esatto tra liquido amniotico e dimensioni, sia perché, per Legge, dopo questa fase non sarebbe più legale ricorrere all’aborto volontario. L’apparecchiatura utilizzata è dotata, da qualche tempo, anche di una visualizzazione tridimensionale, tanto che la tecnologia ha aperto la strada all’ecografia in 3D, spesso preferita a quella tradizionale perché, senza dubbio, di maggiore impatto, ma anche più efficace per evidenziare eventuali anomalie.

I compiti del papà

Ancora una volta, il futuro papà entra in causa come premuroso compagno, sia nell’intimità delle quattro mura, dove è senza dubbio possibile ricreare una complicità di coppia non solo lecita ma quasi “terapeutica”, per smussare le preoccupazioni e le tensioni crescenti, con l’avvicinarsi del parto, sia come accompagnatore ufficiale per esami e screening medici, per condividere da subito, prima ancora che nasca, le sensazioni e le emozioni legate a questo evento straordinario.

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