Angolo Donne

La prima visita oculistica; a quanti anni ?

 Molti genitori sottovalutano la prima visita oculistica del proprio figlio quanto questo è piccolo. Sbagliatissimo, infatti, è fondamentale compiere una prima visita appena è possibile allo scopo di appurare la presenza di eventuali anomalie morfologiche.

Italia vi sono tantissimi bambini di età compresa tra i tre e i dieci anni che soffrono di fastidi agli occhi; come gli arrossamenti, o che soffrono spesso di mal di testa, procurati dalle carenze visive, che si verificano principalmente durante le prime volte scolastiche. Questi piccoli avvisi sono dei campanelli d’allarme.

Quando il piccolo nasce, si trova in ospedale, qui è compiuta una visita ispettiva da parte del medico oculista. Una particolare attenzione è riservata ai piccoli valutati ad alto rischio genetico e ai bambini nati prematuri. La prima visita ha il compito di controllare la probabile esistenza di malformazioni congenite o d’infezioni conseguenti al parto. L’oculista controlla la morfologia del globo oculare e logicamente verifica il riflesso rosso dell’occhio e la motilità dello stesso. Per appurare gli ultimi due aspetti, l’esperto utilizza una piccola luce.

Quando il bambino giunge fra i sei e i nove mesi, in momento della vaccino-profilassi antipoliomielitica, è giusto una seconda visita oculistica di controllo. Le regole sono in sostanza identiche a quelle usufruite durante la prima visita neonatale: si esamina la morfologia dell’occhio e degli annessi, il riflesso rosso e la motilità sempre degli occhi.

Quando il bambino arriva ad tre anni, potrebbe essere soggetto allo strabismo di uno o di entrambi gli occhi. In quest’occasione l’oculista verificherà la presenza di possibili vizi di refrazione, come la miopia, l’astigmatismo, o l’ipermetropia di trasformazioni della motilità oculare, come lo strabismo e il nistagmo e l’eventuale esistenza di un’ambliopia conosciuta meglio come “occhio pigro”, questa molto diffusa nei bambini.

Il bimbo quando raggiunge l’età di cinque anni dev’essere sottoporlo a un altro accertamento ancora più accurato, durante il quale l’oculista deve stabilire con maggiore accuratezza possibile la visuale del piccolo. Quindi il bimbo dovrà leggere tabellone, dove vi saranno dei giusti disegni, per l’occasione.

Se il bambino non ha problemi visivi, dovrà eseguire controlli periodici con scadenza biennale per determinare quanto lo sviluppo fisico sta influenzando sull’apparato visivo; è sottointeso che con la crescita l’occhio del piccolo aumenta e quindi la prevenzione rappresenta è il miglior modo per scansare brutte soprese.

 

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