40 Settimane di Gestazione

28 – Ventottesima settimana di gravidanza

28 settimane

Ufficialmente entrata nell’ultimo trimestre, con la ventottesima settimana di gravidanza, e dunque nel settimo mese, la gestante non vede l’ora di conoscere il proprio bambino, di godersi i suoi primi attimi di vita e tutto il dolce percorso della sua crescita, pur nella preoccupazione per il parto che si avvicina sempre più. E che sarà solo l’avvio del nuovo e bellissimo ruolo di mamma.

Cosa cambia nella mamma?

In questa settimana può essere che vengano avvertiti alcuni sintomi fastidiosi da non sottovalutare, come crampi frequenti che, se ripetuti a ritmi regolari, possono rappresentare vere contrazioni e far pensare ad un’eventualità di parto anticipato. Inoltre, la futura mamma deve prestare attenzione ad eventuali minzioni frequenti e sempre abbondanti, le quali, specie se accompagnate da sete continua ed eccessiva, potrebbero significare un indizio di diabete gestazionale, di cui naturalmente deve subito essere interessato il ginecologo. Al contrario, è anche possibile avvertire disturbi che, invece, risultano normali per il periodo, pur se poco piacevoli, come dolori articolari, mal di schiena, crampi e formicolii agli arti e bruciori di stomaco.

La pancia, ovviamente, non accenna a smettere di crescere, anzi… Complice ovviamente l’aumento del piccolo, ma anche qualche peccato di gola in più, il peso della mamma potrebbe già essere aumentato di 9 kg dall’inizio della gravidanza, e dunque almeno da questo momento in poi sarebbe opportuno non abusare di cibi sbagliati, grassi o troppo zuccherini. Meglio preferire fibre, al fine di tenere sotto controllo gonfiore e stitichezza, sempre in agguato, oltre al consigliato uso di assunzione di magnesio, utile per controllare i crampi muscolari.

In questo ultimo trimestre la donna si sente particolarmente stanca e, senza dubbio, deve aspettarsi un crescendo di fatica ormai sino al parto. Il feto assorbe infatti un gran numero di risorse ed energie, e il consiglio più semplice è sempre quello di cercare di riposare il più possibile, rilassandosi magari anche senza dormire. Un umore sereno aiuta inevitabilmente anche l’andamento fisico in una situazione così straordinaria.

I capezzoli potrebbero iniziare a secernere il colostro, quel particolare siero giallognolo che altro non è che una prima prova del latte materno. Infine, in caso di sangue con RH negativo, il medico consiglierà un’analisi per accertare la produzione di anticorpi.

Come cresce il bambino?

Il feto cresce di giorno in giorno: nella ventottesima settimana il suo peso si potrebbe rilevare intorno ai 950 grammi, e la lunghezza, dalla testa ai piedi, indicativamente sui 39 cm, pur se in alcuni bimbi questi percentili possono aumentare, arrivando anche a 1 kg e 40 cm.

I polmoni stanno per completare il loro sviluppo, e i relativi movimenti respiratori risultano meglio coordinati. Cervello e sistema nervoso continuano a crescere, influenzando le reazioni agli stimoli esterni, considerando che il bebè avverte voci e suoni, mostrando di irritarsi a quelli particolarmente forti, e apre e chiude le palpebre in risposta a fasci luminosi provenienti dall’esterno. Le sue iridi, in questi giorni, acquisiscono il colore che mamma e papà ammireranno alla nascita, pur se potrebbe, come sappiamo, non essere quello definitivo.

Molto probabilmente il feto è ora in grado di sognare, proprio come un adulto. E ovviamente continua a scalciare, con quei suoi movimenti vivaci, specie la notte, pur se lo spazio si riduce sempre di più, a bere il liquido amniotico, a succhiarsi il pollice e a giocare con il proprio cordone ombelicale che, ormai, afferra senza fatica. Crescono anche unghie e capelli, questi ultimi però non a tutti i piccolini, che avranno comunque il tempo di recuperare dopo la nascita.

A partire dalla 28esima settimana, inoltre, iniziano gli abbozzi dei suoi dentini e continua a sparire la peluria che gli ricopriva il corpo nei primi mesi di gestazione, il lanugo, sostituito ora, nella sua funzione protettiva, dal grasso sottocutaneo. Infine, se nella pancia la mamma culla un maschietto, i testicoli iniziano a scendere nello scroto.

Nella gravidanza gemellare

Ormai lo sappiamo: le future mamme dei gemelli devono prepararsi al parto prima delle altre e, dunque, chi non avesse ancora provveduto, non ha più scuse per organizzare il “borsone della nascita”, attività che può aiutare anche a distrarre dalle preoccupazioni, normali peraltro, di questo periodo, che, di regola, raddoppiano in caso di una gravidanza gemellare.

Durante l’attesa di due piccoli, è necessario, specie in questo ultimo periodo, bere di più: l’ideale sarebbe abituarsi almeno ad un bicchiere di acqua ogni ora. Così facendo, senza medicine né troppa fatica, si può ridurre la pressione del sangue e il pericolo di una gestosi. Naturalmente, questa semplice attività deve essere accompagnata da un’alimentazione attenta, equilibrata, comune a tutte le future mamme, certo, ma ancor più necessaria per chi ha in grembo i gemelli.

Attenzione, però, a non cadere nel pericolo di mettersi a dieta per evitare di aumentare eccessivamente di peso: così come non si deve “mangiare per tre”, non bisogna neppure privarsi di alcuni principi nutritivi importanti, che potrebbero portare, nelle gravidanze gemellari, a pericolosi stati di carenza. E’ comunque sempre consigliabile, in questi casi, assumere integratori di ferro e iodio.

Soprattutto in questo settimo mese, attendendo due gemelli, si consiglia il massimo riposo, evitando il più possibile stress e preoccupazioni, pur se, è bene ricordarlo, ogni parto, gemellare o no, è comunque un caso a sé come, del resto, qualsiasi caratteristica della donna e, pertanto, la soluzione migliore è sempre quella di imparare ad ascoltare il proprio corpo.

I compiti del papà

Mai da sottovalutare, anche in questa ventottesima settimana il ruolo del papà diventa importante per il supporto fisico della compagna, ma anche per quello psicologico che, a volte, aiuta e migliora l’umore più di un qualsiasi farmaco.

Un ottimo (e dolcissimo) rimedio è quello di accarezzarle il pancione, baciarlo e parlare al bambino: in questo modo, entrambi i futuri genitori si sentiranno coinvolti nel rapporto con il figlio che sta per nascere, e la mamma comprenderà l’importanza di avere a fianco una figura maschile consapevole del momento che stanno vivendo.

Oltre a conciliarsi con l’idea che presto la vita modificherà il proprio assetto e la famiglia crescerà, con tutto ciò che questi aspetti comportano, trascorrere momenti di relax a così stretto contatto con la compagna e il piccolo aiuteranno il prossimo papà a vivere meglio le sue emozioni e, assolutamente, a non sentirsi escluso rispetto alla simbiosi della mamma con il loro bambino.

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